Se, come spesso si fa quando si devono descrivere dei fenomeni sociali, si tira il ballo il proverbiale alieno che dallo spazio osserva l’umanità (in questo caso occidentale), che cosa vedrebbe accadere nel periodo natalizio? M’immagino che due possano essere i termini adatti, vincolati inoltre alle due sfere principali di questa festa, quella economica e quella spirituale: vedrebbe principalmente le persone decorare le proprie abitazioni e farsi regali.
La consuetudine di scambiarsi doni, anche se si tende ad associarlo ai Magi che offrono i loro a Gesù, è recente: parliamo degli ultimi due o trecento anni quando, all’inizio dell’800, i negozi e i giornali statunitensi iniziano a pubblicizzare gli acquisti per il Natale; testimonial di queste iniziative diviene ben presto un personaggio che oggi tutti leghiamo inequivocabilmente a questa festa, ovvero Babbo Natale. Benché nasca come manovra economica dettata dalle necessità del mercato, ormai abbiamo però imparato che certe abitudini attecchiscono se hanno alle spalle un precedente; e lo scambiarsi doni in questo periodo dell’anno, di antenati, ne ha moltissimi. A Roma, le persone si facevano regali a vicenda in occasione dei Saturnalia, mentre nel Medioevo le suore francesi offrivano cibo e vestiario ai più poveri in occasione della festa di San Nicola. Le calze appese al camino? Oggi è Babbo Natale a riempirle, ma un tempo sarebbe stato il dio norreno Odino a ricambiare, con regali e dolcetti, la paglia e il fieno che bambini avevano lasciato negli stivali fuori dalla porta per il suo cavallo. Nel folclore di tutta Europa, infine, sono presenti figure femminili che portano regali ai bambini, proprio come la nostra Befana che, non a caso, giunge in concomitanza coi i Re Magi. Il dono è un gesto che innesca dei meccanismi di scambio e, osserveremo in questo calendario, questo è proprio il perno del Natale.
E gli addobbi? A metà dicembre le case dei Romani si arricchivano di rami di edera, vischio, agrifoglio, così come quelle di Celti e Germani, pigne e bacche erano inoltre piacevoli alla vista e all’odorato: le molte ore di buio impedivano il lavoro nei campi e realizzare le decorazioni per celebrare il Natale era un buon modo per passare il tempo. Le decorazioni non erano però prive di significato… le candele, e le moderne luminarie!, assieme alle stelle rappresentano tutt’ora il tema della luce e della rinascita (del sole -le stesse corone che appendiamo sulla porta di casa, hanno una forma circolare che richiama quella del sole- allora e di Gesù oggi), mentre i sempreverdi portavano significato nel loro aspetto: non ingiallendo mai, erano simbolo di immortalità e rigenerazione. Allo stesso modo i regali e i cibi ricchi richiamano l’abbondanza e l’augurio di prosperità per la stagione a venire.

Clicca i seguenti link per saperne di più:
Per approfondire le figure che portano i regali.
Sul tema della luce e del fuoco.
Per conoscere le piante del Natale.
Cosa sono i Saturnalia.