Se il Natale è una festa che si è diffusa in tutto il mondo, lo dobbiamo anche a una particolarità di questo periodo: in molte tradizioni diverse in questi giorni c’è una figura mitica che porta i regali.
Il personaggio più famoso, ormai diventato quasi universale, è ovviamente Babbo Natale, ma altri esempi sono Frau Holle, che fa regali alle donne al solstizio d’inverno oppure Santa Lucia… insomma, in tutto il mondo, gli esseri mitici che offrono regali fanno parte delle tradizioni locali.

Babbo Natale. Possiamo rintracciare le sue origini sia in un vescovo paleocristiano, fatto poi santo, che una in divinità nordica: la sua figura è fortemente influenzata da San Nicola, il vescovo della Licia (regione attualmente in Turchia), vissuto nel III e IV secolo, e santo patrono di bambini, poveri e prostitute; le spoglie del vescovo greco sono oggi conservate a Bari. Nella maggior parte dei paesi nordeuropei, San Nicola è ancora ritratto come un vescovo barbuto, che indossa abiti clericali, ma anche Odino, divinità a capo del pantheon mitologico norreno, era tipicamente ritratto come un vecchio con una lunga barba bianca, proprio come lo stesso San Nicola. Alcuni studiosi hanno paragonato le due figure anche a partire dalle cavalcature: Odino era spesso raffigurato mentre guidava una battuta di caccia attraverso i cieli, durante la quale cavalcava il suo cavallo a otto zampe, Sleipnir, tanto che alcuni hanno visto una connessione con le leggende delle renne di Babbo Natale.
I coloni olandesi portarono poi con sé la tradizione di San Nicola/Santa Claus (nel frattempo non più santo vescovo, ma elfo borghese con una pipa di argilla) negli Stati Uniti assieme all’abitudine di lasciare le scarpe fuori dalla porta perché venissero riempite di doni. In origine i bambini posizionavano i loro stivali vicino al camino, riempiendoli di carote o paglia come regalo per Sleipnir (quando Odino volava via, premiava i più piccoli lasciando regali nei loro stivali)… In diversi paesi germanici, quest’usanza è sopravvissuta nonostante l’adozione del cristianesimo: la donazione venne associata a San Nicola e invece di lasciare gli stivali vicino al camino oggi si appendono le calze!

Frau Holle. Probabile evoluzione di una delle prime divinità pre-cristiane, conosciuta come Hulda (alternativamente, Holle o Holla), è paragonabile allo spirito femminile dei boschi e delle piante, venerata come l’incarnazione sacra della terra e della terra stessa, spesso associata alle piante sempreverdi che compaiono in questa stagione, soprattutto vischio e agrifoglio; potrebbe essere un altro aspetto di Frigga, moglie di Odino e quindi connessa a sua volta alle celebrazioni del periodo… simbolo di fertilità e rinascita, è una dea del focolare, non a caso celebrata il 25 dicembre.
In quanto divinità della domesticità, Frau Holle è anche legata all’artigianato femminile, come la tessitura e la filatura; descritta nell’Edda norrena come Hlodyn, suoi sono i regali che le donne ricevono al solstizio d’inverno.
Appare come una vecchia, legata all’oscurità dell’inverno, e veglia sui bambini nei mesi più rigidi: Gimbutas la ritiene connessa al ciclo della morte fa sorgere una nuova vita. Come molte divinità, Holda/Hulda/Holle incarna diversi temi mitici e la sua evoluzione nel corso dei secoli rende quasi impossibile collegarla a uno solo.
A volte è associata alle nevicate invernali: quando Frau Holle scuote i suoi materassi, piume bianche cadano a terra.

Santa Lucia. Nel Nord Italia i bambini sono soliti scrivere una lettera alla santa: nella missiva garantiscono di essersi comportati bene durante tutto l’anno e perciò di meritarsi i doni riportati in un successivo elenco.
Per ringraziare Santa Lucia i piccoli e le loro famiglie le lasciano di solito delle cibarie con cui alleggerire le fatiche della notte di distribuzione dei regali: arance, biscotti, caffè, ma tradizionalmente anche mezzo bicchiere di vino e fieno per l’asino della santa (il rituale è analogo nei paesi anglosassoni per Babbo Natale e le sue renne). Il mattino del 13 dicembre i bambini appena svegli corrono a controllare se i piatti sono vuoti e, segno del passaggio di Santa Lucia, si sono invece riempiti di dolcetti… aspettano poi di vedere quanto la santa sia stata fedele alla lista dei
regali richiesti!