Yule, il Natale, il solstizio d’inverno era il momento più importante dell’anno. Fare comunità significava sopravvivere. Pensare tutto l’anno a questi giorni come i più freddi, bui e difficili rappresentava arrivare prepararti e salvarsi.
Il tema delle infinite nascita, vita, morte e rinascita ha dato vita a prodotti culturali sparsi in tutto il Vecchio continente, a testimoniare quanto fosse importante nelle antiche culture europee il momento del solstizio d’inverno. Diverse tipologie di figure leggendarie rispondono anche ai vari temi culturali che questo specifico periodo dell’anno sollevava:
– Frau Holle, Perchta, Holda, la Befana sono le divinità femminili stagionali che personificano l’anno giunto al termine, appaiono come delle vecchie e talvolta bruciare la loro effige era un modo per chiudere il vecchio anno sperando di influire sul buon andamento del nuovo (le ceneri dei fantocci arsi era considerata altamente fecondante e sparsa nei campi).
– Bona Dea, Ops, Dioniso, Saturno, Baldr, il Re agrifoglio e il Re quercia, Diana, l’Apple Tree Man sono personaggi divini o sovrannaturali che impersonano la vegetazione o lo spirito vitale della natura: ricordavano che la Natura non era deceduta per sempre, ma soggetta al ciclico ritorno e resurrezione, in un andamento che non poteva differire per l’essere umano… in questo mondo o altrove, si risorgeva a nuova vita e la morte andava abbracciata come inevitabilità della vita.
– Babbo Natale, San Nicola, la Befana, i Magi, Gesù bambino, Odino sono figure che donano: l’essere umano cerca di rendersi parte attiva introducendo se stesso nel meccanismo delle cose e potendo agire sull’andamento del fato, soprattutto per quel che riguarda compiere dei gesti che prevedono un ritorno di abbondanza e buona sorte (il dono viene accordato dalla creatura sovrannaturale e questo rapporto con un essere più che umano è speciale e atteso).
– Odino, il Krampus e gli altri accompagnatori di San Nicola, Perchta, Holda sono personaggi demoniaci non nell’ottica cristiana di avversari di Dio, ma come spiriti ctoni che abitano il sottosuolo; la loro natura demoniaca è dovuta al fatto che risiedono e si circondano dei defunti, ma si è persa per strada l’importanza che gli antenati avevano nell’impalcatura mitica primitiva: il culto dei morti serviva a portare fertilità alla terra poiché di fatto essi si trovavano in uno stato che era sia quello dopo la morte, che quello precedente la vita. La concezione ciclica del tempo, che rende anche logico questo pensiero dei morti come revenants ben accetti, è stata spazzata via dall’avvento del Cristianesimo.
– Gesù, Santa Lucia, gli Yulers e tutte le figure legate alla luce non possono non essere coinvolti in questa che è la celebrazione della nascita della Luce, intesa come Dio e come divinità solare.

Alcuni di questi personaggi sono protagonisti del mio nuovo progetto dedicato ai Dodici giorni >>> scopri tutto (e magari adotta il tuo preferito) qui!

Clicca i seguenti link per saperne di più:
Per approfondire le dee stagionali dell’inverno.
Per scoprire i personaggi maschili legati al Natale.
Per conoscere gli Yulers.
Per leggere dell’usanza di bruciare la Vecchia.