Il solstizio d’inverno è la notte più lunga dell’anno, ma è anche il momento in cui il sole ritorna verso la terra e, dopo l’attimo più buio dell’anno, riprende a splendere con maggiore vigore e più a lungo: quello che accade è un fenomeno magico poiché, allontanatosi al massimo dal globo, l’impressione che si ha osservando il cielo è che il sole si fermi qualche giorno per poi tornare verso di noi portando calore, luce, vita (questo termine deriva dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo”). Celebrato già in epoca preistorica -presso Stonehenge, in Gran Bretagna, o a Newgrange, in Irlanda, accanto ai megaliti di Francia, così come presso numerosi siti rupestri in Italia- ogni inverno il solstizio ripeteva il ciclo di nascita, morte e rinascita: gli antichi si accorsero presto che tutti gli anni, dopo un periodo di freddo e oscurità, il Sole ritornava e attorno a questo tema svilupparono moltissime spiegazioni culturali. Numerose culture nel mondo, infatti, celebrano riti dedicati alla luce in questo periodo utilizzando oggetti simbolici dedicati al sole come candele, fiaccole e falò.
Il solstizio cade attorno al 21 dicembre (nell’emisfero meridionale avviene circa il 21 giugno) ma questo fenomeno diventa di fatto visibile tre o quattro giorni dopo: ciò che percepiamo sono un momento di luce particolarmente flebile e lunghe ore di oscurità, seguite da una ripresa vitale di luminosità e calore… Il momento del ritorno cade circa il 25 dicembre e, in moltissime tradizioni, questo è il momento in cui il sole rinasce. Secondo alcune teorie lo slittamento di qualche giorno tra le celebrazioni pagane e quelle cristiane sarebbe dovuto all’adeguamento del calendario giuliano… ad esempio, il giorno di Santa Lucia sarebbe coinciso, ad un certo punto della storia umana, con il solstizio (e la santa, non a caso, porta nel nome e nelle celebrazioni lo stesso tema della luce). Secondo altri, la Chiesa avrebbe deciso di accostare la festa pagana di nascita e ri-nascita del dio Sole a quella di Gesù che, secondo il riferimento biblico del vangelo di Luca, sarebbe in realtà nato più probabilmente in primavera che in inverno (il vangelo cita i pastori che vegliano il gregge di notte, ma tradizionalmente la stagione della pastorizia in Israele prendeva il via in primavera).
Quale che sia la motivazione originaria, il Natale e il solstizio rappresentano la gratitudine umana nei confronti della vita e lo fanno attraverso la luce (divina) del sole.

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