Proprio l’importanza attribuita, da buona parte dell’umanità, a incontrovertibili eventi astronomici, ha fatto sì che ogni cultura abbia costruito attorno a essi un’impalcatura mitica propria. Un popolo pastore come quello dei Celti teneva conto di ciò per regolare le attività di transumanza e allevamento e il solstizio estivo era uno dei cardini della vita religiosa e quotidiana sotto il nome di Litha. Le celebrazioni celtiche si svolgevano di notte, poiché essi ritenevano che dì nascesse al tramonto, con grandi falò (questo anche perché i riti di queste popolazioni si svolgevano all’aperto, non era tradizione svolgerli dentro templi o edifici appositi) e il falò di San Giovanni resta una tradizione ancora oggi, uno dei più celebri si svolge proprio a Torino e ha tuttora una valenza profetica (a seconda della direzione in cui collassa la catasta di legna si può dedurre come sarà l’annata per la città). Più in generale in questo giorno dell’anno si ritiene che siano da preparare prodotti e alimenti dalle proprietà particolari… si va dall’acqua ringiovanente, alle pozioni per proteggersi dalle streghe e dalla sfortuna, ai rimedi per ogni malore, anche per il discorso affrontato più sopra: se i primi sei mesi dell’anno erano votati alla grazia divina, ora lo sguardo umano si posava sul mondo circostante e ci si accingeva a prendersene cura, proteggerlo e vegliarlo in vista dell’inverno.

Uno dei rimedi da prepararsi in questi giorni, nella nostra penisola, è il nocino, un liquore ottenuto dalla macerazione dei malli di noce che andrebbero -secondo la tradizione- raccolti la notte di San Giovanni (ci troviamo di fronte a uno di quei casi in cui il mito o la leggenda ha un’evidente funzione di marcatore temporale: la prima utilità di questa credenza è ricordare il momento in cui il frutto è adatto alla raccolta (più tardi la polpa del mallo si ridurrà fino a seccarsi e rivelando la noce all’interno… si può sempre usare, ma non per farne il liquore; o qualsiasi altra destinazione d’uso del mallo che è, ad esempio, un celebre colorante naturale). Il noce intrattiene uno strettissimo legame con il solstizio estivo/S. Giovanni -e potremmo forse aggiungere le scienze erboristiche- poiché in tutta la penisola è risaputo che questo è il momento in cui le streghe si radunano sotto questi alberi.

Per approfondire, consiglio tutte le precedenti puntate del calendario del (non) Avvento:
La fata che fila al chiaro di luna.
La dea Giunone che dà il nome al mese.
Il noce come albero solstiziale.
Le streghe e il perché ci si dovesse proteggere.
Il solstizio inteso come Porta dell’anno.