Accanto ai molti dolci fruttati tipici del periodo natalizio ci sono quelli speziati. La cannella, ad esempio, è protagonista delle ricette tradizionali di Natale, su tutti pan pepato e biscotti (e, fra questi ultimi, sono celebri gli omini di biscotto, che alla cannella fanno sposare lo zenzero). Questa spezia è stata utilizzata in vari modi per migliaia di anni: gli imbalsamatori dell’antico Egitto la usavano per preparare i corpi per il viaggio nell’aldilà, i Romani, che la ritenevano sacra e gradita agli dei, la bruciavano nelle cerimonie funebri e viene menzionata anche nell’Antico Testamento come ingrediente nell’olio dell’unzione. Ottenuta dalla corteccia di un albero sempreverde alto fino a 15m nativo dello Sri Lanka (e introdotto poi in diversi paesi tropicali), nel Medioevo era molto difficile da trovare, ma i nobili europei si assicuravano di servirla alle feste per ostentare la loro ricchezza e far sapere agli ospiti che non si era lesinato sulle spese. Ma non si trattava solo di uno status symbol: era fondamentale per la conservazione le carni durante l’inverno. Lo zenzero è invece una radice originaria di India e della Cina, apprezzata sin dall’antichità per le proprietà digestive e antibatteriche. Viene menzionato già nella sesta novella dell’ottava giornata del Decamerone come gengiovo in riferimento alla manifattura dolciaria della Firenze medievale e oggi noi tendiamo ad associarlo immediatamente ai Gingerbread Men, gli omini di pan di zenzero di tradizione anglosassone. Conosciuto e utilizzato già da Greci e Romani, il pan di zenzero sembra essere nato in Armenia e poi giunto in Europa attraverso la rete dei monasteri verso l’anno Mille per diffondersi in tutto il continente. L’origine degli omini è più misteriosa (il pan di zenzero si prepara anche in altre festività come Halloween, e Pasqua, ma in differenti forme): pare che la regina Elisabetta I d’Inghilterra, nel Seicento, ad avere l’abitudine di regalare agli ospiti dei suoi banchetti natalizi questi biscotti di forma umana. Solo nel 1875 venne pubblicata la fiaba che aveva per protagonista il Gingerbread Boy che decretò per sempre il successo del personaggio. E che dire dell’anice? Si tratta di una delle spezie più antiche, diffusasi dal Medio Oriente al bacino del Mediterraneo, e quindi in Europa. Presente in molte cucine, nota e utilizzata già da Greci, Egizi e Romani per insaporire le preparazioni a base di pollo, maiale, verdure la si usava addirittura in piccoli biscotti digestivi; nel Medioevo era diventato un ingrediente presente in numerose ricette di molti paesi. L’anice stellato viene usato durante le feste anche come elemento decorativo: questo frutto, proveniente da un albero originario della Cina che viene raccolto poco prima della maturazione poi essiccato al sole, appare infatti come una graziosa stella a 8 o a 10 punte dal delicato e persistente aroma e ricorda, grazie alla sua forma, protagonista delle feste di questo periodo, ovvero il sole. Ingrediente fondamentale per i dolci alle spezie, il pane di Natale o i tipici biscotti springerle, non può mancare nel profumatissimo e invernale vin brulé!

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