Nel mese latino di December il momento più atteso erano i Saturnalia, le feste dedicate all’omonimo dio che segnavano momenti di dissolutezza e ribaltamento dei ruoli sociale che di certo dovevano essere attesi e apprezzati dalla folla (almeno quanto i bambini oggi aspettano il tempo di Carnevale perché “ogni scherzo vale”). Ma, oltre alle celebrazioni dedicate a Saturno, di cui abbiamo già parlato in un paio di occasioni, in quei giorni anche la componente femminile era venerata nella figura della divina compagna Ops.

La festa di Ops. Se generalmente le date attribuite ai Saturnalia sono dal 17 al 23 dicembre odierni, non dobbiamo dimenticare che al loro interno vi erano anche le cosiddette Opalia, feste che cadevano il 19 dicembre e che erano specialmente dedicate alla dea dell’abbondanza e dei frutti della terra Ops (o Opi). La particolarità di questa festa prevedeva che vi fosse sempre una tavola imbandita in casa, pronta per accogliere chiunque si presentasse alla porta e che fossero i padroni stessi a servire servi e schiavi invertendo il normale ordine sociale. Questo avveniva in ricordo dell’Età dell’Oro, mitico momento in cui si pone il regno di Saturno, e nella quale gli esseri umani -vivendo liberi da leggi e differenze sociali- non conoscevano la schiavitù.

Tempi d’oro. Secondo la leggenda, nell’Età dell’Oro non era necessario coltivare la terra perché era perennemente primavera e le piante erano generose con gli esseri umani… Questo mitico periodo di abbondanza cessò con l’avvento di Giove e il suo avvicendarsi a Saturno fece anche sì che quest’ultimo, precipitato sulla terra, dovesse provvedere al suo sostentamento iniziando a coltivare la terra, sapere che poi si premurò di tramandare all’umanità. In questo racconto, avevamo già visto, Saturno viene a identificarsi con il greco Crono, figlio di Urano e padre di Zeus. Allo stesso modo, la sua sposa diventa un doppio della titanide Rea, madre di tutti i principali dei olimpici; è probabile però che anche Ops fosse in origine una divinità autoctona, probabilmente di origine sabina.

Da dea del grano a Madre. La dea Ops era anche associata al dio minore Conso, protettore dei cereali e rappresentato da un seme, secondo il procedimento che abbiamo visto messo in luce da Robert Graves ovvero prima come spirito vegetativo che nasce dalla dea, quindi che si accoppia con lei per poi morire alla fine della stagione e rinascere a primavera; perciò era anche detta Consiva o Openconsiva. In seguito da dea preposta alla semina e alla mietitura, colei che conservava al sicuro il raccolto nei granai, dea della terra in pratica, divenne una delle tante versioni di Rea prima e di Cibele poi, andando a definirsi genericamente Grande Madre, divinità della fertilità e della natura.