[…] gli alpigiani si dilettano generalmente nel ricordare le antiche leggende, ed incoscienti della grandezza di tanti miti e di tante tradizioni; ci conservano ancora negli ingenui racconti, e nelle credenze, che sembrano assurde a chi non ha profonda conoscenza del passato, una preziosa eredità degli avi. Essi che sanno pure colla pronta fantasia far subire nuove trasformazioni alle leggende che hanno origini secolari, e adornarle col fascino di una grandiosa poesia adattata all’ambiente nel quale si trovano, non lasciano neppure inerte il pensiero, quando non riescono a conoscere la causa vera di qualche fenomeno, ma ne cercano subito la spiegazione e la trovano facilmente nel mondo soprannaturale in mezzo al quale furono avvezzi, fin dall’infanzia, a vivere coll’immaginazione.”

Chi parla di questa scrittrice, a quanto ho potuto constatare facendo ricerche per scrivere questo post, conviene nel ritenere che la sorte non le sia stata precisamente a favore. Nata attorno al 1850 a Napoli, da molto giovane si trasferisce per questioni politiche legate alla famiglia a Torino, dove sposerà un medico piemontese (da qui, il cognome Savi). Rimasta presto vedova e con un figlio da allevare decide di mantenersi con una delle attività che meglio le riescono: la ricerca letteraria e la scrittura. Produce una quantità di scritti esorbitante e di argomenti vari, ma -tornata a Napoli- viene colpita dalla perdita dell’amato figlio, motivo per cui si ritirerà in un convento. Accanto alla parabola discendente delle sue vicende biografiche, anche la sua fama di studiosa e autrice tocca l’apice tra gli intellettuali italiani per poi essere quasi dimenticata. E questo è un grande peccato perché la sua opera è tra le primissime testimonianze di un interesse etnografico per il repertorio folclorico del nostro paese: proprio a Torino comincia, secondo la moda europea di inizio Ottocento, a interessarsi alle credenze e alle leggende delle valli piemontesi, per poi estendere il suo raggio d’indagine a tutte le Alpi.

E proprio Leggende delle Alpi è un testo che non può mancare nella vostra libreria se siete curiosi di folclore alpino. Il grandissimo merito di Maria Savi Lopez è anche quello di cercare di collegare credenze e usanze, simili ma distanti, sotto alcune chiavi di lettura (che sono poi state ampiamente riprese da tutti gli studiosi di scienze sociali che si sono occupati di fenomeni ambientati attorno alle Alpi). Certo, l’anno di pubblicazione della prima edizione -il 1886- non ci fornisce del materiale particolarmente antico, ma è comunque la prima testimonianza scritta dei racconti uditi da molte orecchie nel corso delle vejà, letteralmente le veglie, ossia le serate trascorse nelle stalle assieme agli abitanti della borgata (i vicini di casa odierni, in pratica): ci si trovava lì nelle lunghe sere d’inverno per passare il tempo, raccontarsi le novità, le donne a filare e i bambini ad ascoltare le storie antiche, nel luogo più caldo dell’abitazione.
Sta poi al ricercatore moderno ritrovare i fili che legano gli elementi più antichi e quelli più recenti dei racconti.

Il volume, com’è consuetudine in questo genere di lavori, è diviso per aree tematiche e spazia da ovest a est della catena alpina, ricercando anche i topos leggendari in altre zone dell’Europa, quando necessario: è il caso del primo capitolo dedicato alle fate e ai vari elementi presi dalla mitologia greca, romana, nordica, celtica. Ampio spazio viene dato al tema della Caccia selvaggia; alle montagne come luogo di dannazione o, al contrario, come paradiso terrestre; curiosità legate a luoghi specifici come le leggende sulle campane, sui castelli o i laghi alpini. Ognuno di noi, cresciuto in qualche angolo delle Alpi, ritroverà qualche storia già udita o letta, ma la vera sorpresa di questo libro è che, a volte, vi ho letto delle cose assolutamente inedite per me (è il caso della processione di Sant’Orsola di cui abbiamo parlato tempo fa). Quando m’imbatterò in altre storie singolari, non mancherò di scriverci qualcosa, contateci!

Avevo citato l’autrice anche nell’appuntamento di agosto delle Masche, a proposito delle vouivres (mitiche creature serpentine).

“Leggende delle Alpi”, Maria Savi Lopez
Editrice Il Punto – Piemonte in Bancarella