Protagonista dell’articolo di oggi, che è vera e propria seconda parte di quello di ieri, è il Krampus: essere demoniaco tipico delle Alpi orientali, della Germania, di Austria e Svizzera… e compagno di San Nicola nelle sortite natalizie! Oggi parliamo di questa coppia, ma -non temete- più avanti nel nostro calendario ci sarà modo di conoscere qualche altro compagno del santo…

Dove e perché. Abbiamo visto lo scorso anno come, nel Nord Europa, uno dei personaggi centrali del folclore natalizio fosse il dio germanico Wodan (chiamato Odino dai Norreni o vichinghi); guidava un esercito di demoni che scompigliavano le campagne e i villaggi nel periodo del solstizio d’inverno sotto il nome leggendario della Caccia selvaggia. Esempi di questa masnada di spiriti terribili sono riscontrabili in tutto il continente europeo e il Krampus, assieme a San Nicola, sono un esempio illuminante del dialogo tra elementi pagani del Nord e cristiani di Roma… non a caso, la tradizione del Krampus è diffusa proprio in quelle zone che fanno da cerniera per questi due movimenti culturali.

E come. Partiamo dal tangibile, ovvero dalla cerimonia che vede protagonisti i due. Si svolge il 5 dicembre, alla vigilia del giorno dedicato al santo, quando San Nicola sfila per le strade offrendo dolci ai bambini… ma solo quelli che si presume si siano comportati bene, perché subito dietro di lui compare infatti un corteo di spaventosi esseri cornuti che urlano, colpiscono i presenti con bastoni e minacciano i piccoli che hanno fatto i monelli! Quando cala il sole il santo però si ritira e la platea è tutta per i Krampus che sono ormai fuori controllo, corrono, seminano zizzania e spaventano i passanti. Il loro imperversare cessa solo quando è così buio che non si può più vedere nulla.
Attorno a queste usanze è sorta una leggenda secondo cui i ragazzi di un tempo, travestiti da demoni per poter andare a rubacchiare scorte per l’inverno agli abitanti delle vallate, si sarebbero un giorno accorti che uno dei compagni aveva zampe caprine… perché era il Diavolo in persona! Non potendo rivelare l’identità gli uni degli altri, si chiese perciò aiuto a Nicola che prontamente mise in fuga il demone; in cambio i ragazzi presero l’abitudine di accompagnare San Nicola nei suoi pellegrinaggi natalizi per intrattenere i bambini e cessarono così le loro scorrerie.

Demoni europei. Se si osservano però i tradizionali cortei delle zone settentrionali dell’Europa è evidente come la bagarre scatenata dai Krampus sia assolutamente simile a ciò che avviene lassù: le maschere sono molto simili, così come i comportamenti che tengono… In tutto e per tutto si tratta di inscenare i demoni che seminano il caos tra le vie dei paesi. Abbiamo visto come in Gran Bretagna vi fossero i wassailers e in Scandinavia gli Juleboukkers, ma il senso di queste celebrazioni è sempre lo stesso: ridare vita tramite maschere e atteggiamenti eccezionali, al momento di caos che segna il passaggio fondamentale dell’anno rappresentato dal solstizio d’inverno, lo stesso che contraddistingueva il passaggio del corteo di Odino e che serviva a propiziare la fertilità -che dal mondo dei morti doveva passare alla dimensione dei vivi- per garantire il ritorno della luce, dell’abbondanza dei campi e delle greggi. La differenza tra le cerimonie del Nord Europa e quelle alpine è la presenza del santo che cerca di imbrigliare gli eccessi delle tradizioni pagane, un vero e proprio mediatore che contenga l’esuberanza dei demoni (krampus sarebbe un termine con significato di “morto, putrefatto”) perché l’ordine non venga completamente sovvertito dalle usanze non cristiane.