La tradizione popolare europea collega gli asini e la maschera con le orecchie asinine, come una sorta di giullare, a dicembre e al solstizio d’inverno… In Inghilterra questo personaggio prende il nome di Matto di Natale, ma di chi si tratta? Sono usanze residue delle Feste dei Folli medievali che consistevano in una sorta di rovesciamento del mondo: secondo le credenze del popolo i Folli avevano speciali poteri (la preveggenza e la capacità di comunicare con il divino) ed erano perciò intermediari tra l’essere umano e il sacro. Studiosi ottocenteschi hanno descritto numerose feste di questo tipo che avevano luogo in vari paesi europei tra Natale e l’Epifania, periodo noto come i Dodici Giorni: spesso si trattava di personaggi burleschi che celebravano la messa in abiti clericali, ridicolizzando la liturgia cristiana e che, tutto sommato, godevano di una certa indulgenza. Nonostante i molti elementi pagani di tali tradizioni, l’intento originario era quello della celebrazione cristiana in ricordo di Cristo, evidenziando il suo insegnamento a favore degli umili e contrario a potenti e superbi… i folli erano gli ultimi, quelli che si trovavano nella condizione d’inferiorità che Gesù voleva riscattare.

Folli e bambini. Nel Medioevo bambini e folli erano spesso considerati sullo stesso piano per la loro innocenza e la conseguente vicinanza alla sfera mistica; le feste in loro onore, anche se non proprio apprezzate, erano comunque tollerate dal clero… i bambini dopotutto erano simbolo del nuovo che arrivava, rappresentavano il rinnovamento allo stesso modo in cui Gesù Bambino incarnava il nuovo anno che nasceva. I deboli e i bisognosi, simboleggiati da folli e da bambini, hanno la loro celebrazione nel Giorno degli Innocenti, festa liturgica fissata al 28 Dicembre con cui si ricordano i bambini fatti uccidere da Erode, tentando di eliminare la minaccia rappresentata dal bambin Gesù.

La Festa degli Innocenti. Questa festività, che oggi soprattutto in Spagna è vissuta con spirito carnevalesco e lanci di uova e farina, è il retaggio delle cosiddette Feste dei Folli che si svolgevano nei giorni seguenti il Natale (come Santo Stefano – 26 Dicembre, San Giovanni Apostolo – 27 Dicembre, o i Santi Innocenti – 28 Dicembre), caratterizzate da toni burleschi e canzonatori, e vere anticipazioni del Carnevale. La Festa degli Innocenti cristiana andava in qualche modo a sostituire l’antica Festa dei Folli che veniva celebrata subito dopo il Natale, momento dedicato in particolar modo ai bambini, per associazione anche dell’immagine del vecchio anno che muore e di quello nuovo che nasce. I bambini, per questa ragione protagonisti ad esempio nei cortei mascherati di Halloween, sono vicini al mondo dei morti più degli adulti e possono quindi essere incarnazione o sostituti dei defunti stessi.

Aspetti pagani. Le Feste dei Folli e degli Innocenti erano inscenate dai giovani chierici e canonici o da compagnie che eseguivano giochi, burle, scompaginazione dei ruoli sociali e trovavano la loro collocazione temporale nei Dodici giorni, il periodo tra Natale e Capodanno: esse ricalcavano tradizioni molto più antiche volte al rinnovamento stagionale e al propiziarsi la fecondità della terra, come i Mummers e i Wassailers britannici o le Danze delle Spade eseguite in molti paesi europei, Italia compresa (localmente celebri sono gli Spadonari e le varie Baìo); in Inghilterra sono noti i Morris Dancers, un nome che deriva probabilmente dai Mori e l’abitudine di tingersi di nero il viso, mentre in Germania sono riportati Uomini Selvaggi ricoperti di foglie. In realtà queste mascherate rientrano in una categoria più ampia che valica i confini del periodo natalizio, andando a includere cerimonie propiziatorie per il ritorno della primavera che in tutta Europa vedono lo svolgimento, con simili costumi tra loro, da dicembre a marzo.