I Dodici giorni, chiamati anche dodecameron, sono un ciclo di giornate (esatto, proprio 12!) che rappresentavano un tempo lo scarto tra l’anno lunare e quello solare. Tradizionalmente sono un periodo sospeso, a cavallo tra due sistemi di computo del tempo -e quindi del pensiero- e per questo nell’immaginario rappresentano anche il momento delle Possibilità: incontro con gli antenati e le antenate, passaggio tra due mondi, visione del futuro…
Quello che capita nei Dodici giorni è speciale e spesso porta i suoi frutti lungo tutto il resto dell’anno; i dodecameron più famosi sono quelli d’inverno (da Natale all’Epifania) e quelli d’autunno (da Halloween a San Martino, antico periodo del Capodanno celtico).
Se ti va, passiamo insieme queste giornate di magia accompagnati anche da alcuni beniamini e beniamine speciali!

Giorno 6: 5 novembre
Monsù Dioniso, dio della fermentazione

Dioniso e la fermentazione, si leggono cliccando l’immagine sopra.

La fermentazione è nota fin dai tempi più antichi e consiste nel trasformare una sostanza in un’altra… quando c’è di mezzo Dioniso, si tratta di trasformare un alimento in una bevanta inebriante che, grazie al suo potere alterante, permette di connettersi a realtà -appunto- altre.
Alla fine della stagione vegetativa i frutti raccolti venivano processati per diventare il dono dionisiaco per eccellenza.

Giorno 5: 4 novembre
Madamin Mela e il luogo di immortalità

Scopri, cliccando l’immagine, la simbologia della mela.

La mela è un simbolo autunnale per eccellenza, ma nella storia culturale europea non è legata solo a squisitezze culinarie: rappresenta l’abbondanza, la regalità e l’immortalità…
L’isola di Avalon del ciclo arturiano, laddove si poteva valicare il confine tra il nostro mondo e quello abitato dal Piccolo popolo, potrebbe essere l’eco del famigerato giardino delle Esperidi greche.
L’argomento è sicuramente in tema con il viaggio che stiamo facendo in questi giorni!

Giorno 4: 3 novembre
Madamin Medusa, la guardiana della soglia

Clicca sull’immagine per riscoprire la storia di Medusa.

Se questa è una discesa nel sottosuolo, inteso anche come ciò che sta sotto la superficie del nostro io, forse è giunto il momento di fare la conoscenza della guardiana per eccellenza delle porte dell’Ade, ossia Medusa.
Medusa, oltre ad essere un mio vecchio amore mitologico, è anche una delle figure più controverse dell’immaginario europeo, talmente potente da essere stata celata, reinterpretata, travisata, evocata e recuperata mille volte… talmente tanto che ne ho fatto uno sfacciato (parola azzeccata, e scoprirai perché) confronto con un’icona punk moderna: lo trovi nella seconda puntata del mio podcast Babacious!

Giorno 3: 2 novembre
Madamin Morrigàn, la dea dei morti

Scopri la storia della Morrigàn, la dea corvo reggitrice di morte

Il viaggio iniziato venerdì con il principio del periodo buio dell’anno è proseguito con la discesa nella dimensione oscura per eccellenza, quella degli Inferi. Dopo Persefone, oggi facciamo conoscenza con un’altra divinità della morte, la celtica Morrigàn… ma non temere, queste dee della morte sono anche coloro che detengono il potere di ridare la vita!

Giorno 2: 1 novembre
Madamin Persefone e il sottosuolo

Leggi Persefone, dea della vita sotterranea

La preoccupazione per la sorte del chicco di grano (che viene seminato alla vigilia dell’inverno) ha dato vita a diverse figure, due delle quali legate indissolubilmente: il ciclo di vita del cereale fuori dal suolo è pertinenza di Demetra, tanto quanto quello sottoterra è preposto a sua figlia Persefone.
Persefone, la dea che trascorre tre (o sei, in alcune versioni) mesi sottoterra nell’Ade è il seme che rimane nascosto nel terreno, lasciando i campi brulli e incolti, incarnazione mitica della vegetazione e specialmente del grano, che durante l’inverno resta sottoterra a lungo e risorge poi con spighe verdeggianti come da una tomba in primavera.

Giorno 1: 31 ottobre
Madamin Zucca e Halloween

Clicca sull’immagine per leggere la
Guida rapida per (spiegare Halloween a) parenti scettici

L’origine di questa festa forse è antica quanto l’essere umano: quando l’uomo viveva a strettissimo contatto con la Natura, esistevano di fatto due soli periodi dell’anno, quello caldo e quello freddo.
La stagione fredda segnava la morte della vegetazione e tutto si fermava, la Vita era vinta dal gelo e dal buio. L’inverno era il momento in cui si celebrava la Morte, nella speranza che non imprigionasse per sempre il mondo e proprio all’inizio di questa stagione era collocato un momento senza tempo, tra la conclusione di un ciclo e l’inizio del successivo, un giorno -o un breve periodo- magico dove i confini tra la dimensione dei morti e quella dei vivi erano così sottili che i defunti potevano tornare nell’aldiquà e far visita ai vivi. Bisognava celebrarli e attenderli.
Puoi leggere di più qui: Intramontabile Halloween.