Ecco tutti gli appuntamenti da passare insieme: clicca sui link e sulle immagini per una dose extra di curiosità sul mese in corso!

Domenica 28 maggio sarò ospite presso il KOKU lab per VIAGGIO NEL FEMMINILE TRA MITO E CREATIVITÀ: parleremo insieme di figure mitiche, scopriremo una linea di gioielli ispirata a una dea del Nord e creeremo una carta di potere. Ci vediamo dalle 16 alle 19 in via Morosini 16 a Torino!

Come il suo doppio novembrino, anche il Primo maggio è un momento significativo che accompagna la vita di Homo sapiens da tempo immemore. Questa data è legata alla ierogamia, ossia le nozze sacre divine: in questo momento -in cui la primavera ritorna dopo il freddo invernale- la madre Terra si congiunge al dio della vegetazione portando fertilità e abbondanza nei campi e tra le greggi (residui di queste credenze si trovano nelle tradizioni contadine d’Europa come l’elezione di un Re e di una Regina di primavera, come la Bela Sparsera di Santena).
Le ho dedicato una diretta Instagram proprio qui.

La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio era conosciuto dalle popolazioni celtiche come Beltane (pronunciato bielt-n): una festa associata al ritorno ai pascoli, all’inizio dell’estate e al benvenuto al calore solare, che favoriva la crescita delle messi e del bestiame. Associato a questa ricorrenza era una pianta importantissima per i Celti, il biancospino che fiorisce proprio in questo periodo e che in alcune zone è chiamato anche Mayflower; ricordiamo che gli alberi sono portati in festa in molte zone d’Europa come residui cultuali delle effigi dello spirito della vegetazione come Alberi della Cuccagna o alberi del maggio.

Ritroviamo poi la celebrazione del fuoco e della coppia divina all’inizio di maggio anche nell’Antica Roma quando, nella giornata del Primo maggio i sacerdoti del dio Vulcano sacrificavano delle scrofe gravide alla sua sposa Maia: festa chiamata Maiae, sacrificio prevedeva che venisse immolata una scrofa e il termine italiano “maiale” deriverebbe proprio dal latino sus maialis; l’importanza di questa dea preromana era tale che le sue tracce sono giunte fino a noi: da lei prende infatti il nome il mese di maggio, Maius.
Due dirette dedicate al tema sono visibili qui:
Sul Primo maggio
Sul maiale

La figura femminile, portatrice di primavera, madre e moglie è sopravvissuta fino a noi nelle celebrazioni del mese mariano: la Madre Terra si identifica ancora con la Madonna nella connessione all’acqua-di-vita, agli alberi, alle fiorite e ai fiori, ai frutti e ai raccolti.

14 maggio – Festa della mamma assieme a Madamin Margherita
Fiore matematico. In francese non si dice solo “m’ama o non m’ama”. Staccando i petali della margherita si recita: “Il m’aime: un peu, beaucoup, passionnément, à la folie… pas du tout!” (ovvero, m’ama: un po’, molto, appassionatamente, alla follia… per nulla!). L’opzione pas du tout esce molto di rado e la spiegazione è scientifica!
Semplice e speciale. La margherita annuncia l’approssimarsi della primavera ed è legata alla fertilità e alla nascita: si regala alle donne incinta come augurio per il lieto evento e in segno di benvenuto per la nuova vita che sta per arrivare… non a caso è, secondo la tradizione norrena, il fiore sacro alla dea dell’amore e della fertilità Freya.
Famosa in Grecia e a Roma. Simbolo della dea Artemide (invocata dalle donne al momento del parto), la si ritrova anche nella leggenda della ninfa Belide o Bellide trasformatasi in una margherita per sfuggire ad un pretendente, traendo da cui il tema della castità legato al fiore (Bellis perennis è la margheritina che compare ai primi tepori primaverili).
Un fiore dai molti nomi. Gli anglofoni la chiamano Daisy, sapresti il perché? Il nome Margherita, invece, acquisisce fama grazie al culto medievale di santa Margherita d’Antiochia… al post dedicato trovi tutte le risposte!

20 maggio – Melissa e la Giornata delle api
A partire dal Neolitico in tutta l’area mediterranea è attestato il culto dell’ape, considerata creatura divina e associata al sovrannaturale. I caratteri simbolici e sacri di quest’insetto sono vicinissimi a quelli della Ninfa il che fa presumere che siano entrambe figure di dee o sacerdotesse legate alle viscere della Terra madre, ubicate in grotta, connesse al femminile e alla ciclicità, alla rigenerazione e alla morte, alla capacità profetica attraverso l’utilizzo del miele e della danza rituale, nutrici di neonati e contemporaneamente dalla sessualità selvatica e creatrice. Clicca l’immagine di Melissa per leggere tutto l’articolo!

Clicca l’immagine per leggere il post del 20 maggio, la Giornata mondiale delle api!

Ehi, questo è il mese di… Mermay!
Questo è l’ultimissimo post: Le sirene: un patrimonio italiano di cui non ci vantiamo abbastanza.
Ma negli ultimi anni ho scritto anche queste cose sulle sirene:
Il mese delle sirene
Mermay
Il corpo della sirena
E ne ho parlato anche in una diretta Instagram, esattamente qui!