I Dodici giorni, chiamati anche dodecameron, sono un ciclo di giornate (esatto, proprio 12!) che rappresentavano un tempo lo scarto tra l’anno lunare e quello solare. Tradizionalmente sono un periodo sospeso, a cavallo tra due sistemi di computo del tempo -e quindi del pensiero- e per questo nell’immaginario rappresentano anche il momento delle Possibilità: incontro con gli antenati e le antenate, passaggio tra due mondi, visione del futuro…
Quello che capita nei Dodici giorni è speciale e spesso porta i suoi frutti lungo tutto il resto dell’anno; i dodecameron più famosi sono quelli d’inverno (da Natale all’Epifania) e quelli d’autunno (da Halloween a San Martino, antico periodo del Capodanno celtico).
Se ti va, passiamo insieme queste giornate di magia accompagnati anche da alcuni beniamini e beniamine speciali!

Giorno 12: 11 novembre
Madamin Orso e il giorno di San Martino

San Martino, il capodanno agricolo europeo.

Il giorno di San Martino era il momento che segnava l’inizio del letargo dell’orso secondo la tradizione popolare, ovvero l’inizio dell’inverno se -come dice l’antico sapere- alla Candelora l’orso poi si risvegliava per porre idealmente fine alla stagione fredda.
La figura di San Martino sarebbe un revival cattolico dello spirito vegetativo che ci ha tenuto compagnia in questi giorni e puoi leggerne di più cliccando l’immagine sopra; per approfondire la figura dell’orso c’è invece questo post L’orso, il vero re della foresta in cui ti parlo anche del suo legame con Artù (morto l’11 novembre e nato il 2 febbraio… ti dice nulla?!).
Per un boost di nerdismo in più, qui c’è invece un post sul rapporto tra l’orsa e Artemide (art-emide e art-ù… ora la smetto XD): Di ninfe, orse e Artemide.

Giorno 11: 10 novembre
Madamin lumaca e la ciclicità del tempo

Clicca l’immagine per la simbologia della lumaca.

La lumaca, come altri animali, trascorre l’inverno in letargo sotto terra, laddove risiede il potere vitale che fa germinare le sementi (ed ecco perché i morti venivano seppelliti in terra).
La lumaca porta con sé due importanti simboli del rinnovo stagionale: le corna, lo abbiamo visto ieri, e la spirale nel suo guscio.
La spirale è un segno universale della ciclicità e così come il tempo con le stagioni che si alternano continuamente, la vegetazione che secca e rigermoglia, la luna che ha le sue fasi di pienezza e novilunio, anche la vita umana era concepita come un susseguirsi di nascite, morti e rinascite.

Giorno 10: 9 novembre
Monsù Cernunno, il dio con le corna

Leggi Cernunno, il signore degli animali

Gli spiriti della natura si declinano nel folclore come maschere stagionali (spesso animali), ma hanno il loro corrispettivo anche nella mitologia di tutti i popoli: le divinità maschili che incarnavano il potere generativo erano spesso raffigurate come creature cornute (es. Dioniso come capra o toro). Nel mondo celtico, questa figura era rappresentata dal dio Cernunno (lett. “quello con le corna”) e trovava la sua versione animale nel cervo… creatura simbolo dell’autunno poiché, proprio in questa stagione, è al culmine della sua prestanza fisica.
Sul cervo, come padrone della stagione oscura e poi una nota curiosa, il Cernunno più antico è tutto italiano!

Giorno 9: 8 novembre
La Madamina Selvatica e lo spirito vegetativo

Clicca per leggere di più sulla maschera dell’uomo e della donna selvatici.

Se Halloween/Samhain segna l’inizio dell’anno oscuro è perché in questo momento la natura comincia lentamente a morire. Non è ovviamente così, si tratta solo del riposo vegetativo, ma da sempre l’umanità ha sentito il bisogno di mettere in atto pratiche e rituali per rendersi partecipe della rinascita primaverile: nelle Alpi, questo avveniva grazie -anche- alla maschera dell’Uomo selvatico.
Nel Medioevo si parla anche della sua compagna, la Donna selvatica, e da qui… la mia Madamina selvaggia!
Qui puoi vedere come la bambola nella foto è diventata uno dei miei Mitiquadretti 😉

Giorno 8: 7 novembre
Madamin Demetra: grano, terra e vita

Clicca l’immagine per leggere di Demetra come dea del grano e dea del pane.

Oltra alla fermentazione alcolica, un processo simile che permetteva di trasformare gli alimenti -rendendoli quasi magici- era la lievitazione… anch’essa resa possibile dall’azione di funghi specifici. La dea che permetteva al grano di crescere e poi diventare l’alimento umano per eccellenza, il pane, era la greca Demetra, ma la sua sfera d’influenza era tale che in tutta Europa ritroviamo il suo ruolo nella cosiddetta Madre del grano.
Per saperne di più sui pani rituali, c’è poi un articolo apposito: Pani rituali e biscotti antropomorfi.

Giorno 7: 6 novembre
Madamin Amanita e la vita nella putrefazione

Leggi qui il post Putrefazione e rinascita.

La vita che si origina dalla morte non è solo un concetto simbolico, avviene normalmente in natura e i degni rappresentati di questo processo sono tutti gli organismi appartenenti alla categoria dei funghi. E non a caso, essi sono presentissimi nel folclore di ogni parte del globo, quando non agenti diretti di credenze e pratiche religiose. Cliccando l’immagine sopra, puoi accedere all’articolo che parla espressamente della putrefazione, per scoprire quanto i funghi siano straordinari c’è invece questo vecchio Babacio Bookclub dedicato al libro L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi di Merlin Sheldrake.